Le opere

Opera
Après S. Tropez

Opera
Giardino
Olio s/tela cm 20 x 20
Opera
Giardino pugliese
Olio s/tela cm 60 x 50
Opera
Lungolago a Salò
Olio s/tela cm 120 x 60
Opera
Taormina

MALACARNE Claudio

Biografia

Claudio Malacarne è nato a Mantova nel 1956.
Giovanissimo si scopre pittore eseguendo i primi dipinti all'età di 14 anni.
Nel corso degli anni ha frequentato lo studio del maestro Enrico Longfils con metodica
applicazione, riuscendo a maturare quella sua ricerca pittorica che lo annovera tra i più fecondi
coloristi del nostro tempo. 

Note Critiche



Le atmosfere pittoriche, cromaticamente molto forti e nette nei loro tagli formali, di Claudio Malacarne evocano, in se stesse, alcuni temi che sono stati molto cari in passato sia a certa letteratura d’impegno regionale e sia anche a quel genere di cultura letteraria che s’inscrive nelle –mai desuete - cronache di viaggio che di recente sono state esplorate, in maniera scientifica, dallo scrittore Toni Iermano.
In una lettera inviata a Charlotte von Stein, lo scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe, autore del “Die Italienische Reise” (N.d.R. “Il viaggio in Italia”), sosteneva di non avere “altro da cercare al mondo” che quello che lui stesso aveva già trovato nella vita. E su questa linea di pensiero, e di azione intellettuale, si muove il pittore mantovano Claudio Malacarne, attratto dal paesaggio, dalle vedute litoranee, dai giardini e dai volti delle persone. Proprio questi ultimi dicono, nelle sue opere, di una umanità che (come nella aulica letteratura regionale di Carlo Emilio Gadda) risente della dimensione autoctona dei luoghi in cui quelle vite ritratte - dalla penna dello scrittore o dal pennello dell’artista - si sono, a mano a mano, manifestate e rese evidenti.
Nella pittura di Claudio Malacarne c’è, insomma, un substrato culturale e artistico che trova le sue più intime, ed originali, motivazioni deontologiche, etiche, artistiche, culturali e morali, nella vita di tutti i giorni: che egli trasferisce sulla tela attraverso delle figure dai perfetti tagli di luce e dai cromatismi accesi. Le sue forme - siano esse un fiore, un albero, un paesaggio od una casa - concentrano in se stesse il dinamismo spaziale del segno (steso energicamente sulla tela) con il plasticismo ottico dei contrasti tinto-tonali da lui realizzati.
Guardando i più recenti quadri di Claudio Malacarne viene anche da pensare a certa buona letteratura (questa volta statunitense, situata tra il XIX ed il XX secolo) che pose l’individuo al centro del suo universo sensibile. Penso ad esempio, a scrittori come Sarah Orne Jewett, autrice di numerosi racconti sulla gente del Maine, e come Mary Wilkins Freeman che ambientò, invece, i suoi scritti in California. Nell’uno e nell’altro caso, come nel pittore Claudio Malacarne, la scelta dei soggetti è solo un pretesto per tratteggiare una realtà che, così com’essa naturalmente appare, presenta luci ed ombre. Quelle stesse luci ed ombre che in Sarah Orne Jewett ed in Mary Wilkins Freeman si fecero racconto, a tratti grottesco ed irridente come pure negli scritti di Carlo Emilio Gadda, e che in Claudio Malacarne assumono, invece, il carattere di una piacevole forzatura metaforica, di tipo pittorico.
Al centro della scena di alcuni quadri recenti di quest’artista mantovano, torna, in maniera abbastanza frequente, la figura dell’albero. Qui inteso, probabilmente, come una forma, una linea fisica, che svetta verso l’alto e che tenta un pensiero astratto: ovvero sia il concetto dell’infinito. C’è da aggiungere che questa idea del non limite fu trovata, dallo scrittore Johann Wolfgang von Goethe, molto presente tra i paesaggi d’Italia da lui esplorati, grazie ad un taglio di luce dell’ambiente italiano che come ha scritto Ruben Garbellini consentì di fatto, allo scrittore/disegnatore tedesco, di aggiungere alla materia del Grand Tour, la vibrante tensione di una prosa d’autore.
La stessa tensione ci pare adesso di scorgere negli ultimi quadri d’ambiente di Claudio Malacarne.
                                                                                   Rino Cardone

Settembre 2004

crediti