Le Mostre del 2009

Immagine mostra
MALACARNE.
Opere scelte 2008-2009

Domenica 15 novembre, alle ore 18,00, alla presenza dell'artista e del critico d'arte Rino Cardone, presso la galleria Idearte di Potenza – al n. 75 di via Londra - sarà inaugurata la mostra Malacarne. Opere scelte 2008 – 2009.
Trenta le opere in esposizione fino al 10 dicembre prossimo, tutte facenti parte dell'ultima produzione del Maestro mantovano Claudio Malacarne che ritorna sempre con grande entusiasmo ad esporre nel capoluogo potentino.
La personale sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11,00 –13,00/17,30 – 20,30.



L’ARCA DELL’ARCHÉ.
LUCI E FORME DI CLAUDIO MALACARNE.

Ci sono alcune lingue che, meglio di altre, sono in grado di ridurre, se non addirittura di eliminare, la distanza che intercorre tra il suono di ogni parola e la costruzione semantica delle idee. Nella loro sostanza queste lingue, arcaiche e ancestrali al tempo stesso, sono più vicine al “principio assoluto astratto” che il greco Anassimandro definiva “Arché” e che corrisponde, in definitiva, con l’“elemento primigenio” - originatore di ogni sostanza -capace di dividere la sua “natura generatrice” con il “principio conservatore” che, a sua volta, mantiene in vita il mondo.
Tracciando, ora, un parallelo ideale tra le forme delle scritture logografiche, sillabiche e alfabetiche, che danno corpo e sostanza al glossario umano, con i segni, le forme, i colori e i “simboli ideogrammatici” che compongono l’“impianto estetico” e la “struttura stilistica” della pittura, appare del tutto evidente che tanto l’ornato, tanto le tinte e tanto, anche, i toni adoperati da Claudio Malacarne, per i suoi quadri, sono in se stessi un’espressione di quella stessa “Arché” della scrittura, nella quale tutti gli elementi (da quelli descrittivi, a quelli generici e sommari) sono considerati come facenti parte di una stessa materia infinita, eterna, indistruttibile (in greco: Ápeiron) che non soffre i limiti, logici e razionali, del concetto e che spazia, invece, nella fantasia e nella creatività.
La pittura - assai luminosa e tinto-tonale, fortemente espressiva - di Claudio Malacarne, spazia tra temi e soggetti che hanno un’assoluta e specifica aderenza con il paesaggio e con la natura mediterranea dei luoghi da lui attraversati, in anni e anni di paziente ricerca, estetica e stilistica, di quelle che sono le “dinamiche contenutistiche” e le “estensioni formali” che, nella pittura, danno corpo e sostanza, al segno e al colore.
Per molti versi la ricerca di quest’artista si sviluppa a diretto contatto con la natura: “en plein air” ma senza rimandi peculiari, evidenti, distintivi e caratteristici, con quell’ondata impressionista che avvolse il continente europeo, a livello espressivo, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Claudio Malacarne è artista del nostro tempo: dalla personalità autonoma, forte, marcata, capace di inquadrare – nei suoi quadri - le “istanze infinite” e inesauribili del Creato, con le intime armonie interiori che appartengono a ognuno degli esseri umani e con gli “afflati metafisici” del Dio Creatore. Nella logica dell’idea che si fa forma immediata, questa pittura di Claudio Malacarne appartiene a quel senso di pace, di quiete, di bellezza, di simmetria, di equilibrio e di armonia che nella lezione estetica di Benedetto Croce (mai del tutto sorpassato nel suo insegnamento morale) vivono di una “consistenza spirituale” - senza fini edonistici - che fa superare, nonostante tutto, alla materia la sua stessa “condizione primigenia” e originale (oscura e “matrigna” in ugual misura) per liberarla (questa stessa materia) in quella “dimensione autonoma” dello spirito, estranea ai “criteri razionali” del pensiero e avulsa dai “codici epicurei” dei sentimenti e delle “percezioni sensibili”.

Rino Cardone

Claudio MALACARNE

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